Il risparmio di un conto corrente cointestato


Il conto corrente cointestato rappresenta una soluzione vantaggiosa per una serie di motivi, in primis quello del risparmio, nonostante, in taluni casi, sia anche fautore di possibili svantaggi, di rischi per uno o più sottoscrittori.

Poiché un conto corrente cointestato prevede, per definizione, la cointestazione tra più soggetti, a volte possono dunque crearsi delle situazioni di conflitto in cui un sottoinsieme dei cointestatari agisce con prevaricazione per ottenere un vantaggio rispetto alle altre parti in gioco.

Può essere questo il caso in cui il conto sia cointestato con firme disgiunte, ossia senza la necessità che ogni cointestatario apponga la propria firma per ogni operazione bancaria eseguita; in questa circostanza, ogni intestatario ha il potere di disporre del conto come meglio crede, andando anche contro le esigenze degli altri intestatari, con possibili ripercussioni sulla tenuta della cointestazione basata sulla reciproca fiducia.

Per inciso, una circostanza nefasta che può interessare un conto corrente cointestato è quella del pignoramento a carico di uno degli intestatari. In questo caso, in linea di principio, il creditore potrebbe pignorare, nei limiti della normativa vigente, solo la quotaparte di conto di spettanza del debitore, cioè una frazione della giacenza del conto; per un conto cointestato a tre persone, ad esempio, il creditore potrebbe rifarsi solo su un terzo della giacenza, assumendo una suddivisione del capitale in parti uguali. Non sempre, però, le cose vanno così poiché potrebbe essere dimostrato, dal creditore, che gli apporti alle giacenze da parte del debitore siano predominanti, ben più che riconducibili ad una mera divisione matematica per il numero dei cointestatari, con complicazione delle cose.

Se si escludono problemi di questo tipo, si potranno scorgere facilmente i vantaggi legati al risparmio di un conto corrente cointestato, che consente a più persone di pagare un solo costo per la tenuta dell'unico conto aperto, se si è optato per un conto corrente non a zero spese. Va quindi da sé, che se si sottoscrive un conto corrente online, si hanno ottime probabilità di non dovere affrontare alcuna spesa per l'apertura e per l'utilizzo del conto, a prescindere da una cointestazione.

Per tagliare la testa al toro, nel caso in cui non ci si fidi molto degli altri cointestatari, si potrebbe optare per un conto cointestato con firme congiunte, che prevede la necessità che ogni cointestatario apponga la propria firma per ogni operazione bancaria eseguita, con il totale controllo, quindi, da parte di tutti gli interessati, sulle movimentazioni bancarie in essere.

Risulta quindi evidente che, nella pratica, il risparmio di un conto corrente cointestato ha ragion d'essere soprattutto per i nuclei familiari in cui, ad esempio, entrambi i coniugi attingano agli averi in comune della famiglia senza badare troppo alle uscite di ognuno. Tra l'altro, è possibile utilizzare un conto cointestato anche in caso di separazione dei beni.

La cointestazione può essere richiesta anche successivamente all'apertura del conto corrente e, in soldoni, il risparmio può riguardare l'imposta di bollo, dovuta per conti di privati con giacenza media annua superiore a 5.000 euro, e l'eventuale costo del canone di abbonamento, mentre, chiaramente, tutte le operazioni che dovessero prevedere una spesa ogni volta, quale quella di effettuazione di un bonifico, verrebbero a costare al consumo a prescindere dalla cointestazione.

I costi per un conto corrente, nel dettaglio, posso riguardare l'invio dell'estratto conto e di comunicazioni cartacee, l'utilizzo di carte di pagamento, quali le carte di credito, soggette ad una commissione di rimborso espressa come percentuale degli importi spesi, e i libretti di assegni. In alcuni casi, la banca può applicare una politica a zero spese per un primo periodo di tempo o per un certo numero di operazioni, per poi addebitare varie voci di spesa.

Un vantaggio di un conto corrente cointestato anche superiore a quello relativo al risparmio sui costi da sostenere, è quello della protezione dei fondi di tutela dei depositi FITD e FGD che, operando su ogni depositante per l'importo massimo stabilito dalla legge, protegge i fondi di ciascun intestatario fino ad un massimo di 100.000 euro; un conto cointestato, quindi, nella sua interezza, è protetto per tale cifra moltiplicata per il numero di cointestatari.

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Tag: conto,   corrente,   risparmio,   numero,   giacenza,   creditore,   zero,   intestatario,   euro

Temi: primo periodo

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