Domini


Negli ultimi anni, soprattutto nell'ultimo decennio, nel frangente degli investimenti ha fatto capolino una nuova tipologia di prodotto, per un business che si potrebbe senz'altro definire innovativo, in linea con l'espansione di Internet e delle tecnologie dell'informazione in generale: quella dei domini Web, o domini Internet, o ancora nomi di dominio, nomi a dominio, o più semplicemente ancora domini.

In qualunque modo si preferisca chiamare il tipo di investimento in questione, il concetto è sempre lo stesso: si può guadagnare con i domini stando davvero letteralmente a casa, con tutti i vantaggi che ne conseguono, in quanto i domini consistono in beni immateriali, "digitali", che possono essere acquistati, venduti (o ceduti) e sviluppati con siti Web lavorando comodamente da casa.

Per chi non avesse idea di che cosa si stia parlando, fondamentalmente, per capire cosa sono i domini, basti pensare al fatto che ogni sito online, compreso quello attuale di Conticorrenti.com che si sta visitando proprio adesso, poggia proprio su un nome di dominio, è "caricato", per meglio dire pubblicato in Internet, grazie ad un dominio, che consiste in un insieme di lettere che vengono precedute dalla classica scritta sul browser di navigazione "www."; nel suddetto caso di esempio, Conticorrenti.com rappresenta proprio il dominio su cui è pubblicato il relativo sito Web su cui si sta navigando in questo momento, visitandone varie pagine.

In pillole, il nome di dominio è quindi un indirizzo virtuale rappresentato da una stringa, ovvero da un insieme di lettere e numeri, che possono o meno formare parole sensate in una o più lingue.

Si può investire in domini in più frangenti, fondamentalmente nei seguenti due termini:

- si può guadagnare dalla compravendita di domini, acquistando domini ad un determinato prezzo e rivendendoli successivamente ad un prezzo maggiore;

- si può guadagnare dallo sviluppo di siti che insistano sui domini, di fatto utilizzando i domini per lo scopo finale per cui essi esistono: quello di ospitare siti Internet.

In entrambi i casi si dovrebbero intuire sin da subito le potenzialità di questa forma di investimento moderna, che ha fondamento sia nell'ambito del commercio di beni digitali, sia nel frangente dello sviluppo e della pubblicazione di siti online auspicabilmente di successo, che possano portare a rendimenti pecuniari di vario genere, ad esempio da semplici click su banner pubblicitari o da vendite di prodotti o servizi propri o di terze parti ivi pubblicizzati.

L'unicità di un dominio rappresenta probabilmente l'aspetto più interessante per un investitore; un dominio con una certa estensione è cioè, per definizione, unico, e pertanto a dettarne il valore sarà anche l'appetibilità che il dominio possiede in base a quanto sarebbe difficile per un potenziale compratore trovare un altro dominio simile in sua sostituzione, ammesso che esista. In altre parole, alcuni potenziali acquirenti potrebbero spendere cifre da capogiro per accaparrarsi un dato nome di dominio ritenuto assolutamente insostituibile con altri domini similari; da qui le grandi potenzialità di chi investe in domini con una certa accortezza.

Con un digital divide che si riduce sempre più e sempre più accessi ad Internet, il Web, ossia la rete telematica mondiale attraverso la quale opera Internet, costituita, in particolare, da una moltitudine di siti, è cresciuto a dismisura nel corso del tempo e quindi ha da tempo luogo un sempre maggior numero di accessi ad Internet da parte della popolazione mondiale, in particolare di quella italiana, storicamente considerata più lenta a recepire certi cambiamenti tecnologici.

Possedere un sito Web ha dunque assunto una importanza sempre maggiore, ma anche se non si avessero le competenze o se più semplicemente mancasse la volontà per mettere su un sito o acquistarne uno già pronto per prenderlo in gestione, si potrebbe comunque pensare di utilizzare i semplici domini, senza siti pubblicati su di essi, per investire agevolmente il proprio denaro.

La comodità dell'investimento in domini è uno dei pilastri su cui si fonda una modalità di investire denaro moderna che si focalizza su Internet e sulle nuove tecnologie che riempiono sempre più le vite di tutti, a tratti rivoluzionando il concetto stesso di commercio elettronico.

Potere lavorare da casa è già di per sé un miraggio per molti e le possibilità offerte in tal senso dai domini sono molteplici e, a certe condizioni, questi nomi possono davvero far guadagnare anche somme di denaro ingenti a fronte di investimenti contenuti, entro budget anche piuttosto modesti.

Il prezzo di vendita di un dominio può essere liberamente deciso da chi vende, sulla base di tanti fattori, in primis quello dell'andamento dell'interesse collettivo nell'argomento a cui il dominio afferisce in base al suo nome. In certe nicchie di mercato particolarmente remunerative, come ad esempio quella finanziaria, si potrebbero vendere domini al prezzo di milioni di euro o di dollari, ma chiaramente transazioni con cifre importanti di questo tipo rappresentano una rarità, soprattutto in Italia.

Le estensioni di maggior pregio per un dominio appetibile per il mercato italiano sono ".it" e ".com", ossia, a parità di condizioni, i domini terminanti in tal modo saranno di maggior valore rispetto a quelli terminanti in altri modi, ossia con altre estensioni. Classicamente risultano comunque essere di pregio i domini con estensione ".net" e ".org".

Per dare una idea del prezzo minimo di acquisto di un dominio, si consideri che il costo di registrazione di un dominio disponibile si aggira intorno a 10 euro, mentre con poche decine di euro si può già comprare un dominio con qualche anno di anzianità sulle spalle.

In sostanza, alcuni domini sono liberamente registrabili senza la necessità di acquistarli da proprietari, ossia possono essere registrati a proprio nome, da chiunque, ad un prezzo di base molto basso, rivolgendosi ad un opportuno provider; in questo caso si parla di reg fee, una cifra di registrazione che si aggira, appunto, intorno ai 10 euro e che dipende dall'estensione del dominio di interesse (che può essere, ad esempio, ".it", ".com", ".net") e dal provider stesso, dai prezzi che applica in funzione di un minimo fisso dettato dall'ICANN, ossia dall'ente che, tra le varie cose, gestisce le registrazioni dei nomi di dominio.

A dirla tutta, i domini non rappresentano soltanto un'ottima possibilità di investimento: possono essere utilizzati anche solo per fini strettamente personali, per pubblicare un proprio sito o un sito ritenuto di pubblica utilità, magari non per fini di lucro, ma per il solo scopo di condividere informazioni e notizie.