Caratteristiche dei protesti


Quando si richiede un prestito in banca o ad una società finanziaria, la banca stessa e la società hanno il compito di procedere con la verifica sulla persona specifica che richiede il prestito, in modo da venire a conoscenza se il richiedente sia o meno protestato. Con questo si intende che la banca e la finanziaria si rivolgono al Centro Rischi Finanziari o al Consorzio Tutela del Credito i quali raccolgono i nominativi di tutti coloro che in passato non sono stati in grado di restituire il prestito richiesto, una o più rate precedenti, diventando in tal modo protestati. Tale controllo viene effettuato oltre alla richiesta che il richiedente deve esaudire, sulla dovuta documentazione che attesti la possibilità del soggetto di restituire il prestito.

L’iscrizione al registro dei protestati dura 5 anni, salvo riabilitazione, e viene effettuata dopo che un ufficiale giudiziario abbia effettuato gli accertamenti sulla reale impossibilità del richiedente di restituire la somma di denaro richiesta.

Può capitare che chi si trova nella situazione di non poter più accedere al prestito perché dichiarato protestato, debba però necessitare di denaro per le spese più urgenti e quindi abbia effettiva necessità di un ulteriore prestito. Esistono alcune società finanziarie che si occupano anche di garantire un prestito ai protestati.

I protesti possono essere di due tipologie:

Protesto cambiario: non viene rispettato il pagamento di una cambiale;

Protesto assegni: quando il soggetto emette un assegno a vuoto e ciò viene dichiarato pubblicamente dall’ufficiale giudiziario o dal segretario comunale;

E’ possibile cancellare il protesto stesso onorando la cambiale o l’assegno e rivolgendosi ad un legale il quale poi presenta domanda presso un tribunale della camera di commercio, al fine di ottenere il riconoscimento del pagamento avvenuto e quindi la dovuta cancellazione. Una volta effettuato questo passaggio, il protestato può richiedere un altro finanziamento.

Comunque i prestiti ai protestati possono essere concessi, qualora essi siano dipendenti pubblici da almeno sei mesi e con un contratto a tempo indeterminato oppure dipendenti privati da almeno due anni.

I finanziamenti concessi ai protestati hanno un tasso fisso e vanno con rate dai 12 ai 120 mesi.

Nel caso invece di protestati che abbiano un lavoro autonomo, i prestiti ulteriori difficilmente vengono concessi, proprio in virtù della mancanza di una busta paga che funga da garanzia. A questo punto quindi occorre provare a fare richiesto del prestito al proprio istituto bancario direttamente, nel caso comunque vi sia un rapporto di fiducia tra la banca e il cliente specifico, oppure si può ricorre alla firma di un garante o fideiussore con situazione economica solida e ineccepibile e che quindi sia in grado di garantire la restituzione del prestito, per qualsiasi condizione di difficoltà si dovesse venire a trovare di nuovo il protestato.

Torna a Guida ai prestiti.

Tag: prestito,   banca,   restituire,   richiedente,   rate,   finanziaria,   garantire,   situazione,   soggetto

Temi: tasso fisso,   istituto bancario,   tempo indeterminato,   reale impossibilità

Altri articoli a tema, in particolare della sezione Guida ai prestiti della categoria Prestiti:

Prestiti difesi
Prestiti: cosa succede se non paghi?
Prestiti nuovi nati
Prestito Semplisio
Banca Popolare di Milano e prestiti estivi
Aprire un conto corrente