I pagherò le cosiddette cambiali


In Italia non si usavano più le cosiddette cambiali da un po di tempo, ma a quanto pare, non

appena c’è stata l’occasione, le cose sono tornate alla normalità, se è vero che in Italia si è
tornati a pagare i “pagherò”(cambiale).
Nelle principali province italiane per numero di imprese, infatti, il valore delle cambiali
protestate è diminuito del 4% rispetto allo scorso anno.
Nel primo semestre del 2010, in alcune province, sono state quasi 500mila le cambiali non
andate a buon fine per un valore complessivo di poco più di 900 milioni di euro di
“pagherò”(cambiali) non pagati (una diminuzione decisa, vicina al 10%, rispetto ai quasi
970 milioni di euro del 2009).

Nelle principali province italiane per numero di imprese,
secondo l’indagine, il valore delle cambiali protestate è diminuito del 4% rispetto allo
scorso anno.
Quindi gli italiani sono ritornati ad essere quel popolo a cui non piaceva avere debiti.
In questa speciale graduatoria, in alcune regioni dell’ Italia il valore delle cambiali protestate,
in un anno, è infatti diminuito di 88,9 punti percentuali, ed è molto.
Dopo moltissimi dati negativi, ecco dunque una buona notizia: il sistema produttivo sta
tornando ad onorare i propri impegni, quali in questo caso, le cambiali di fine mese, con la
speranza che, il passaggio successivo sia quello di recuperare anche la credibilità nei
confronti di dipendenti, che purtroppo sono da tempo costretti a fare i conti con i ritardi degli
stipendi.
Tutto ciò sta a significare che l'Italia, e la propria economia, si sta rialzando lentamente,ma la
cosa più importante è che si stia rialzando dalla crisi, che l'ha colpita nel 2008 e che fino ad
oggi ha portato con sè.

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Tag: valore,   rispetto,   diminuito,   euro,   numero,   economia,   popolo,   speciale,   sistema

Temi: valore complessivo,   primo semestre,   sistema produttivo

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