Manipolazione dei tassi di interesse


A volte, purtroppo, l'immagine delle banche e degli Istituti finanziari viene adombrata da scandali e da varie vicende infelici che minano profondamente la fiducia dei consumatori in tali Istituti, con conseguenze negative per l'intera collettività, oltre che per i singoli soggetti direttamente interessati.

Anche di recente la cronaca ha riportato alla luce problemi di banche che si estendono ben al di là di pochi soggetti, con scandali spesso scabrosi, e i cittadini, comprensibilmente, hanno perso ulteriore fiducia nel sistema bancario e nei meccanismi di quello finanziario, in certi frangenti sempre più distanti dalle loro reali esigenze, in primis quella di poter operare nella massima trasparenza possibile.

Riguardo a circostanze di questo tipo, non si può non annoverare l'incresciosa vicenda della manipolazione dei tassi di interesse da parte di alcune banche ed Istituti finanziari, che ha portato ad una sonora sanzione di 1,7 miliardi di euro da parte dell'Antitrust UE per abuso di posizione dominante; neanche a dirlo, non si tratta di piccoli e sconosciuti Istituti, ma di banche grandi e rinomate, tra le principali del panorama europeo e anche americano.

Si parla, in sostanza, di Istituti del calibro di Deutsche Bank, sanzionata per ben 725 milioni di euro, di Société Générale, sanzionata per 446 milioni di euro, di RBS, ossia di The Royal Bank of Scotland, sanzionata per 391 milioni di euro, di JPMorgan, sanzionata per 80 milioni di euro, di Citigroup, sanzionata per 70 milioni di euro e di RP Martin, sanzionata per 247 mila euro. Si tratta quindi di big a livello mondiale, da cui ci si aspetterebbe la massima correttezza, considerando anche che sono proprio i loro clienti che contribuiscono fortemente alle loro casse.

L'illecito è stato ravvisato nella definizione di tassi di interesse impiegati come benchmark, per l'indicizzazione di prodotti bancari quali quello dei mutui a tasso variabile. In sostanza, alcuni Istituti avevano fatto cartello per manipolare, ad esempio, l'Euribor e il Libor, con la conseguenza, tra le tante, che non risultava concorrenziale il tasso di interesse medio applicato alle transazioni finanziarie in Euro che avvenivano tra le banche europee.

Mettendosi d'accordo tra di loro su tali tassi, questi Istituti hanno di fatto operato a sfavore dei consumatori, arrecandogli dei danni a livello economico, e non si parla solo dei clienti che direttamente hanno subito condizioni economiche peggiori del dovuto, ma anche dell'intera collettività, che patisce indirettamente uno stato d'essere che di certo non favorisce la movimentazione di denaro e quindi lo sviluppo.

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Tag: euro,   interesse,   livello,   tasso,   stato,   sostanza,   fiducia,   abuso,   posizione

Temi: sistema bancario,   interesse medio,   ulteriore fiducia,   panorama europeo

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