RID e SDD in area SEPA


Il RID, acronimo di Rapporto Interbancario Diretto, consiste in un servizio di addebito periodico preautorizzato che il titolare di un conto corrente può impiegare per effettuare pagamenti ricorrenti automatici nei confronti di un creditore, i quali possono riguardare una singola operazione oppure una serie di operazioni.

La convenienza di questo sistema di addebito risiede soprattutto nel fatto che, mentre un pagamento in un'unica soluzione può prevedere una commissione a carico di chi lo effettua, con il RID, in genere, oltre alla grande comodità del pagamento con addebiti automatici, si usufruisce di una operazione gratuita, senza alcuna commissione associata. Inoltre, con un RID, si può anche fare a meno delle classiche ricevute e si può pagare senza dovere andare ogni volta in banca, il tutto in sicurezza grazie alla sottoscrizione di una delega permanente da parte del debitore. Infine si può fare un RID anche con addebito su carta di credito oltre che sul conto corrente. La convenienza per il creditore risiede invece principalmente nella maggiore sicurezza di ricevere i pagamenti, per mezzo di addebiti automatici.

Per pagare un certo creditore, cioè, si può utilizzare una delega RID con efficacia sul proprio conto corrente, ossia sottoscrivere un sistema automatico di pagamento con la propria banca, che consente di fargli incassare quanto dovuto per mezzo di un'autorizzazione data all'inizio, che ha validità continuativa. Un esempio tipico di creditore è quello di un Istituto di finanziamento che va pagato regolarmente a rate mensili per ripagare un debito per l'acquisto di un qualche bene, ma anche, più semplicemente, assumono il ruolo di creditrici le società di erogazione di luce, gas e acqua, e le compagnie telefoniche.

Più precisamente, oggigiorno si dovrebbe parlare di SDD, acronimo di SEPA Direct Debit, in quanto, dall'01/02/2014, per effetto del Regolamento europeo n. 260/2012, il RID italiano è stato inquadrato in una più ampia disposizione europea, dando vita ad un servizio che, di fatto, è il medesimo di quello previsto dal RID, seppure basato su un accordo internazionale di ampio respiro, con il vantaggio di avere standardizzato tutte le modalità di trasferimento di denaro fra le nazioni che hanno stipulato l'accordo.

Per l'incasso con addebito preautorizzato a favore di ogni conto corrente nell'area SEPA, ossia nella Single Euro Payments Area, si dovrà dunque fare riferimento all'acronimo SDD, anche se tutt'oggi si continua spesso ad utilizzare l'acronimo RID, da sempre noto nella realtà ristretta del nostro Paese. L'acronimo SEPA indica dunque l'Area Unica dei Pagamenti in Euro, che è stata definita, almeno nei principi di base, dall'EPC, ossia dall'European Payments Council; tale area è stata introdotta per permettere ai cittadini europei di potere effettuare pagamenti in Euro a favore di beneficiari di qualunque Paese d'Eruopa facente parte di tale area con la stessa facilità e la stessa sicurezza previste nel proprio Paese.

Per dar vita ad una delega RID, in funzione di come il creditore abbia aderito all'AEA, ossia all'Allineamento Elettronico Archivi, si può autorizzare la banca per il pagamento continuativo verso le richieste del creditore oppure si può autorizzare direttamente il creditore fornendogli l'IBAN del proprio conto corrente; in questo secondo caso sarà il creditore stesso a mettersi in contatto con la banca del debitore per vantare regolarmente il suo credito autorizzato dal cliente con raccolta della sua firma per ottenere i vari addebiti.

Per dar vita ad una delega SDD, operazione questa che oggigiorno è fattibile al posto del RID, in quanto si è dato il via alla conversione gratuita di tutti i RID in essere dall'01/02/2014 in addebiti diretti SEPA, eccezion fatta per il RID a importo fisso e il RID finanziario, il cui obbligo di conversione decorre invece dall'01/02/2016, si deve autorizzare il creditore con un mandato, che consiste in pratica in un documento, sia di tipo cartaceo che di tipo elettronico, che deve esere firmato per autorizzare appunto il creditore ad inviare ordini di incasso addebitando così regolarmente delle somme sul conto corrente del debitore.

Ogni creditore è univocamente identificabile all'interno dell'area SEPA attraverso un codice, il Creditor Identifier, che può essere richiesto dal creditore alla sua stessa banca. Si tratta di una informazione obbligatoria sia sul mandato dell'SDD sia sui singoli flussi di incasso, ossia il Creditor Identifier è obbligatorio per tutta la procedura di AEA, ossia di Allineamento Elettronico Archivi, grazie alla quale vengono fatti gli addebiti ricorrenti.

Le informazioni contenute nell'SDD sono svariate e comprendono il codice IBAN del conto corrente del debitore, il codice BIC da esso ricavabile, il nome del debitore, il nome del creditore ed il Creditor Identifier.

Per l'SDD sono possibili due modalità di funzionamento per l'addebito periodico, ma anche per un singolo addebito:

- SDD CORE, ossia di base, o anche B2C, ossia Business to Consumer, che può essere adottato dal creditore sia per debitori di tipo consumatori che per debitori di tipo non consumatori, essendo questi ultimi pari, ad esempio, a micro imprese e a imprese e società commerciali. Con questa modalità il debitore, a richiesta, ha diritto di rimborso sulle operazioni di addebito, purché non siano trascorse 8 settimane dall'addebito contestato, senza che sia necessario fornire spiegazione per una tale richiesta, assumendosene però piena responsabilità, con tutte le possibili conseguenze del caso; di fatto si tratta di una garanzia che la banca del creditore fornisce alla banca del debitore, che quindi, sebbene indirettamente, è a favore del debitore.

- SDD B2B, ossia Business to Business, che può essere adottato dal creditore soltanto nei confronti dei debitori non consumatori; con questa modalità non è possibile, per il debitore, ottenere rimborsi sulle operazioni di addebito.

Con l'SDD, rispetto al RID, il correntista debitore può sempre richiedere alla sua banca di respingere gli addebiti da delega SDD da parte di un certo creditore da lui indicato, facenti capo ad una nazione da lui indicata e con importo superiore a quello da lui indicato, per godere così di una buona salvaguardia, mentre il creditore può disporre la messa in atto degli addebiti tramite la sua banca, grazie al mandato scritto conferitogli dal debitore. Del resto, il creditore ha oggi l'obbligo di raccogliere, conservare e dematerializzare i dati di ogni mandato dei loro debitori, oltre al mandato originale vero e proprio, che verranno usati, almeno in parte, per le disposizioni di incasso ad opera della sua banca, ed ha anche l'obbligo di notificare ai debitori l'incasso almeno 14 giorni prima che avvenga.

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Tag: creditore,   debitore,   banca,   corrente,   conto,   addebito,   delega,   mandato,   autorizzare

Temi: importo superiore,   importo fisso,   grande comodità,   addebito periodico,   sistema automatico

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