Tassi di interesse dei conti correnti


Il tasso di interesse dei conti correnti, per molti risparmiatori ed investitori, costituisce uno dei parametri più importanti per la determinazione del miglior conto corrente per il loro caso, tanto più quanto maggiore è l'interesse della persona nei confronti di un vero e proprio investimento, anche se, a dire il vero, questo è più prerogativa di un conto deposito, che è appunto considerato un vero e proprio strumento finanziario di investimento.

Di fatto, in pratica, alcuni conti correnti si comportano come conti deposito riguardo ai tassi di interesse, seppure ciò avvenga raramente e quasi esclusivamente per i conti correnti online; a volte, cioè, si può ottenere un tasso di interesse per un conto corrente che sia paragonabile, se non addirittura superiore, a quello per un conto deposito vincolato nella media, ossia per un conto deposito in cui ci si impegni a lasciare il proprio denaro fino ad una certa data di scadenza prestabilita che, di norma, se fissata molto in là con il tempo, porta ad interessi per il cliente maggiori.

A differenza dei conti deposito, però, i conti correnti sono soggetti ad una imposta di bollo di importo fisso e anche piuttosto contenuto che, per persone fisiche, è pari a soli 34,20 euro all'anno, e che è dovuta soltanto per giacenze medie annue superiori a 5.000 euro. I conti deposito, invece, sono soggetti ad una imposta di bollo pari allo 0,20% del denaro depositato, quindi ad una imposta proporzionale al capitale investito, che in assoluto è tanto più rilevante quanto più la somma di denaro investita è cospicua, un costo non trascurabile, quindi, in determinate situazioni.

E' bene aver chiaro il concetto che il tasso di interesse offerto dalle banche per un conto corrente, quando contemplato, è da intendersi sempre lordo e annuo, ossia l'interesse netto percepibile dal cliente dovrà tenere conto sia delle tasse e delle imposte da doversi pagare sul rendimento e sulle giacenze, sia del periodo effettivo di tenuta di un certo capitale sul proprio conto; se, ad esempio, si mantiene del denaro sul conto per 3 mesi, poiché il tasso di interesse previsto dalla banca per 3 mesi si riferisce comunque ad un anno intero, si dovrà rapportarlo ai 3 mesi dividendolo per 4 al fine di ottenere il valore degli interessi lordi per i soli 3 mesi dati.

Agli interessi lordi dovrà essere sottratta la ritenuta fiscale pari al 26%, al fine di ottenere gli interessi netti. A parte questo, per calcolare il guadagno netto, si dovrà anche sottrarre un altro importo, quello dell'imposta di bollo, che però è prevista per i privati solo se si ha una giacenza media annua di più di 5.000 euro. Alcune banche, comunque, non fanno pagare detta imposta, pagandola esse stesse di tasca propria in quanto essa è dovuta allo Stato per legge e quindi va sempre pagata, se prevista, in un modo o nell'altro.

Chiaramente i tassi di interesse dei conti correnti non sono l'unica voce da guardare quando si decide di aprire un conto corrente; anzi, per molti, non si tratta di una cosa poi così rilevante; sono tanti i parametri che andrebbero considerati per la scelta del conto corrente migliore per il proprio caso, fra i quali emergono in particolare la semplicità di apertura e di gestione del conto, l'assenza di spese per la sua apertura e il suo mentenimento, la completezza del conto con, magari, abbinati carte speciali, prodotti finanziari vari e servizi e anche omaggi considerati utili. Risulta comunque di norma molto più semplice aprire un conto corrente online, direttamente da casa, il che costituisce già un grande incentivo per l'apertura di un conto di questo tipo.

Da un punto di vista quantitativo, ci sono conti correnti che arrivano ad offrire anche un tasso di interesse dell'ordine del 2% annuo lordo, magari per periodi promozionali a tempo limitato e ad alcune condizioni quali quella di mantenere sul conto una certa somma minima per un certo periodo di tempo, senza quindi un vero e proprio vincolo stringente sull'intero capitale depositato. Anche un tasso di interesse inferiore, intorno all'1,5%, sarebbe oggi considerato molto buono, visti i tempi che corrono e la mancanza di alternative di investimento valide e altrettanto sicure.

Le banche hanno convenienza nel trovare nuova clientela a cui proporre i propri prodotti finanziari, ed è per questo motivo che, a volte, offrono conti correnti, o anche conti deposito, con tassi di interesse elevati, in vista di un futuro guadagno con altri prodotti bancari sottoscrivibili dai nuovi clienti acquisiti. I conti correnti online, in particolare, rappresentano il cavallo di battaglia per l'accaparramento di nuovi clienti, essendo quasi sempre a zero spese e prevedendo, a volte, tassi di interesse non nulli, talvolta più alti di quelli tipici dei conti deposito vincolati.

Il tasso di interesse offerto dalle banche, comunque, può variare molto nel tempo, in funzione della buona o cattiva salute del mercato finanziario riscontrabile nel tempo, in funzione della stabilità o della instabilità politica, e in funzione dello spread, ossia del differenziale tra i BTP italiani e i Bund tedeschi, ed è quindi estremamente difficile fare delle previsioni attendibili sul loro andamento nel tempo. Il consiglio è quello di prendersi un po' di tempo per vagliare le possibili soluzioni di conti correnti e rivolgere particolare attenzione a quelle che prevedono offerte con tassi di interesse alti per brevi periodi. Di solito, comunque, all'aumentare dello spread aumenta la convenienza dei conti correnti e dei conti deposito in termini di tassi di interesse ottenibili.

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Tag: conto,   interesse,   deposito,   tasso,   corrente,   imposta,   denaro,   ottenere,   funzione

Temi: conto deposito,   ritenuta fiscale,   mercato finanziario,   strumento finanziario,   importo fisso

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