Conti deposito di banche extracomunitarie


Spesso e volentieri i risparmiatori fanno delle ricerche per scovare degli Stati in cui sia possibile depositare un capitale per ottenere rendimenti maggiori di quelli ottenibili in patria, soprattutto quando la crisi economica dilaga e un buon guadagno da interessi può aiutare un po' a migliorare le proprie condizioni economiche.

Molti risparmiatori, cioè, cercano conti deposito stranieri nella speranza di ottenere il miglior tasso di interesse di un conto deposito considerando anche quelli esteri, aperti presso banche di Paesi membri dell'Unione Europea, ma anche e soprattutto di Paesi extra-UE.

Il motivo per cui molti puntano sui conti deposito di banche extracomunitarie è che alcuni Paesi extraeuropei offrono davvero la chance di aprire un conto deposito ad alta remunerazione, con tassi di interesse creditore impensabili in Italia. Rimanendo invece confinati all'interno dell'Unione Europea, i tassi di interesse riscontrati sono molto simili a quelli rinvenibili in Italia poiché nell'UE vige un'omogeneità di trattamento che difficilmente lascia spazio a offerte particolarmente vantaggiose per il cliente.

Purtroppo, però, non è semplice individuare i migliori Paesi extra-UE per riuscire ad ottenere interessi ingenti dal deposito del proprio denaro, che generalmente sarà vincolato per un certo periodo di tempo, in quanto, tanto per cominciare, molte banche di Stati extracomunitari non consentono affatto di aprire un conto corrente o un conto deposito presso di esse se non si è residenti in loco; in alcuni casi è possibile farlo, a patto di abitare lì con una certa stabilità documentabile, ad esempio perché si lavora in zona.

Uno dei motivi per cui alcune banche chiudono le porte agli stranieri è quello degli obblighi fiscali e legali che, se riguardanti uno straniero, sono più pesanti da sostenere per una banca; si pensi ad esempio a tutti i controlli antiterrorismo e antiriciclaggio, considerati più esosi se ad aprire un conto deposito è un extracomunitario. Del resto, anche in Italia si assiste a vincoli più stringenti per gli extracomunitari che volessero aprire un conto, che si tratti di un conto corrente o di un conto deposito.

Il problema di base, quindi, non è quello della paura di scoperto, che non sussisterebbe affatto per un conto deposito vincolato poiché un conto siffatto non può andare in rosso, quanto quello delle spese di compliance, per valutare il pieno rispetto della normativa vigente da parte del cittadino extracomunitario, che quindi dovrebbe essere oggetto di accertamenti più onerosi. A questo si aggiunge il fatto che egli, purtroppo, spesso viene visto con diffidenza, con dubbio riguardo alla liceità della sua condotta. In un quadro del genere si inserisce l'importanza dell'esistenza di conti correnti per stranieri, molto utili per facilitarne l'integrazione nel nostro Paese.

Un altro motivo per cui è difficile aprire un conto corrente molto remunerativo fuori dalla UE è che buona parte delle banche che offrono tassi di interesse particolarmente elevati si trova in Paesi dove vi può essere una grande instabilità finanziaria, dove l'inflazione è alle stelle e il suo tasso annuo può superare anche il 10%, ragion per cui in tali Stati il costo della vita è particolarmente elevato e quindi gli interessi percebili con un conto deposito aperto presso queste banche possono sembrare molto alti in senso assoluto, ma possono rivelarsi in realtà molto modesti se rapportati all'inflazione. L'instabilità finanziaria, se unita a instabilità politica e a problemi economici, poi, può rendere un investimento in questi Paesi molto più rischioso di quello attuato in Italia, dove comunque, almeno in parte, sussistono i medesimi problemi.

Il problema dell'inflazione può portare ad un duplice effetto negativo: il primo riguarda l'eventualità che ci si trovi materialmente a vivere nel Paese dove si investe, subendo quindi direttamente l'aumento del costo della vita durante il periodo di vincolo, mentre il secondo riguarda il cambio da euro o dollari alla valuta locale, che alcune banche potrebbero richiedere obbligatoriamente per investire presso di esse; in questa evenienza, trascorso il tempo del vincolo, ad esempio un anno, la valuta locale andrebbe riconvertita in euro o dollari, soffrendo di un cambio sfavorevole a causa dell'inflazione galoppante in essere nell'anno di deposito. L'inflazione, insomma, può erodere il maggior tasso di interesse percepito, pertanto si faccia attenzione al fatto che non è oro tutto ciò che luccica.

Un altro motivo ancora per cui non è semplice aprire un valido conto deposito presso una banca extracomunitaria è legato al fatto che, per farsi conoscere all'estero, in particolare in Italia, le banche extraeuropee dovrebbero spendere ingenti somme di denaro per dar vita a campagne di marketing molto costose. Per guadagnare la fiducia dei risparmiatori e degli investitori dovrebbero quindi investire molto in pubblicità, per anni, sperando così che cittadini extracomunitari aprano conti deposito presso di esse, magari vincolando ingenti capitali. Potrebbero così esistere ottime banche straniere operanti in Stati extra-UE però del tutto sconosciute in Italia. Il mondo bancario ha bisogno di fiducia per essere preso sul serio, per riuscire a convincere investitori a riporvi il proprio denaro e una banca extra-UE avrebbe una strada in salita in questo senso, nei confronti di potenziali clienti italiani.

Se si ragiona nella direzione di scovare conti deposito di banche extracomunitarie che offrano ottimi rendimenti va inoltre considerato che i Paesi extracomunitari possono avere stipulato degli accordi ad hoc con l'Italia, che possono variare da Stato a Stato, e quindi bisognerebbe fare attenzione alle misure precauzionali che sono state messe in atto per salvaguardare i risparmi dei correntisti, sempre molto preoccupati a non perdere il frutto di duri sacrifici, soprattutto in questi ultimi anni di crisi economico-sociale.

Si pensi ad esempio che all'interno dell'UE, così come avviene all'interno dei confini italiani, il conto deposito è un propdotto di investimento sicuro in quanto garantito, fino a 100.000 euro a depositante per banca, da fondi istituiti per legge a tale scopo, in Italia il FITD e l'FGD, ma uscendo fuori dai confini nazionali e dai confini europei c'è il pericolo concreto di perdere la sicurezza di cui si fregiano i conti deposito nostrani, in quanto alcuni Paesi potrebbero non avere messo in atto misure e strategie di garanzia a favore della clientela.

Ad ogni modo, tra i Paesi extraeuropei che offrono i più alti tassi di interesse per un conto deposito vi sono l'Ucraina e la Serbia, con tassi di interesse che possono arrivare a valori del 20%, il primo però in guerra e con gravissimi problemi economici e politici, la Mongolia, con tassi di interesse che possono arrivare a valori del 16%, Paese però dove l'inflazione è alle stelle, e il Bangladesh e il Vietnam, con tassi di interesse che possono superare il 10%. Tutti questi Stati sono ben diversi dall'Italia, sotto una miriade di punti di vista, e andrebbero quindi valutati a fondo con uno studio approfondito che tenga conto dei pro e dei contro nell'investire lì.

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Temi: conto deposito,   tasso annuo,   investimento sicuro,   valuta locale,   grande instabilità

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